Ultimo viaggio a Masanga
Le esperienze che mi capita di vivere in ogni mio viaggio sono sempre diverse da quelle del precedente, e la cosa che mi rassicura è il fatto che il programma contro la mutilazione genitale continua con sempre maggior successo.
I progressi nel paese, risvegliatosi lentamente dopo decenni di guerra, si manifestano non solamente dal punto materiale ed economico, ma anche nelle mentalità delle persone. La comunicazione aiuta, la gente ricomincia a pensare ed a farsi delle domande. Si parla anche della mutilazione, un argomento tabù fino solo a pochi mesi fa.
Un giorno un uomo anziano mi ha avvicinata assicurandosi che non ci fosse nessuno nei paraggi. Mi ha detto che è molto felice di quello che stò facendo con il mio programma, e che lui non ha mai permesso che le sue figlie fossero mutilate.
Sembra che il nuovo governo stia facendo un buon lavoro. Le strade sono molto piu pulite ed è anche stata introdotta una sanzione di 100.000 Leons per chi fa' la pipi per strada. E' l'equivalente dello stipendio di un mese per molti! Mi è stato detto che è anche vietato usare il telefonino mentre si è alla guida della macchina!!! Cosa incredibile per un paese Africano!
I lavoratori cinesi stanno ricostruendo le strade e dei nuovi tralicci vengono eretti per portare l'energia elettrica nei villaggi delle campagne. Gli italiani stanno costruendo una diga nel nord del paese.
Si trovano bar e negozietti con cucine a gas, generatore, computer e schermi tv ultrapiatti.
Che contrasto con la povertà generale!
Sono partita assieme a Gudrun ed a chili di bagagli, quasi tutti giochi didattici per la scuola materna. Ci siamo presentate al check-in con 15 chili di bagaglio in più pronte a pagare la tassa di differenza, anche se alta. L'addetta al check-in, quando le abbiamo spiegato di cosa era composto il bagaglio e che era destinato ai nostri bambini di Masanga, pur facendoci presente che la differenza di peso era tanta, è diventata nostra complice, ci ha strizzato l'occhio ed ha fatto finta di niente facendolo passare.
Il viaggio è cominciato nel migliore dei modi.
Avevamo deciso di fermarci qualche giono a Freetown, la capitale, per incontrare delle associazioni che pensavamo avrebbe potuto aiutarci nelle nostra campagna contro le mutilazioni.
Il nostro primo appuntamento con l'UNICEF è stato catastrofico. Le persone che avevamo contattato si erano dimenticate del nostro appuntamento. Poi quando abbiamo capito che non credevano nel nostro programma e nell'impegno delle donne che facevano le mutilazioni e che adesso lavorano con noi, abbiamo perso ogni speranza.
Sono impegnati contro questa pratica, fanno pubblicità in continuazione contro questa usanza e, dove questo viene attuato... non possono aiutarci. Incredibile! Ho inviato un'altra volta la richiesta al loro ufficio per l'educazione sperando di ottenere del materiale scolastico, ma la loro risposta è stata che non aiutano associazioni private.
Ho allora risposto che affido a loro 2 villaggi con 25 bambine dove le mamme sono d'accordo di non mutilarle se vengono aiutate. Tutto il lavoro di preparazione ed informazione è già stato fatto ed a questo punto rimane solo da sostenere economicamente il progetto. E la loro risposta? Beh!!! No!!! Non sono interessati!!!
Il secondo appuntamento è stato con l'UNIFEM, e devo dire che l'accoglienza è stata molto più piacevole, anche se ad oggi non abbiamo ancora avuto loro risposte. Sono sensibili al problema e manderanno tutte le nostre informazioni al loro capo che stà a Dakar, in Senegal. Speriamo bene ...
Quando sono a Masanga mi sveglio spesso durante la notte o alle prime ore del mattino. Mi siedo nel mio letto e medito guardando gli alberi e ascoltando i suoni della natura.
E capita spesso che in questi momenti abbia le migliori intuizioni.
Un esempio:
"Abbiamo l'abitudine di ragionare con le nostra mentalità e la nostra cultura, ma penso che sarebbe utile provare a metterci un po' nel modo di pensare degli autoctoni. Tutti ci chiediamo e siamo preoccupati di come vivranno queste donne (quelle che praticano le mutilazioni) adesso che le priviamo del loro lavoro e quindi della loro fonte di guadagno?
Errore! E' una falsa preocupazione che non ci deve riguardare. Dobbiamo restare concentrati nella direzione dell'obiettivo principale, cioè quello di far cessare queste mutilazioni. Perchè, prima di averci provato dobbiamo costruirci delle barriere che ci impediscono di lavorare?"
Durante le mie visite nei villaggi intorno a Masanga ho visto delle donne applaudire il nostro programma, delle madri che hanno voglia di offrire un'educazione alle loro figlie e non di mutilarle. Se la maggioranza delle donne rifiutano di continuare queste pratiche le "mutilatrici" accetteranno la loro scelta. Poi penso che saranno comunque capaci di adattarsi alle nuove situazioni per riuscire a mantenersi, anche senza le nostre preoccupazioni.
Oggi le giovani madri cominciano ad avere il coraggio di affrontare le donne più anziane e decidere di rifiutarsi di mutilare le loro figlie. Le anziane, specialmente le più intelligenti e saggie, capiscono che la mutilazione non porta nessun vantaggio, a differenza dell'educazione.
E poi, sono sempre più convinta che per far vivere un programma del genere bisogna crederci totalmente. E proseguire con grande fiducia seguendo la propria intuizione. Solo così è possibilie ottenere risultati positivi e rapidi. Questa è la mia esperienza.
Il soggiorno con Gudrun passa velocemente. Andiamo molto d'accordo e siamo complementari nelle cose che dobbiamo fare. Cosi tutto diventa piu facile.
Un giorno, andando in città, siamo passate davanti alla scuola di Rowalla che è frequentata da una nostra ragazza. La responsabile della scuola è una donna che ha subito mostrato un grande interesse per il nostro programma. Dice che nel villaggio tutte le mamme lo fanno alle loro figlie, e che però lei non ha accettato di mutilare la sua bambina. L'abbiamo coinvolta subito nel programma.
Le abbiano proposto di parlare del progetto nei dintorni e se qualche mamma fosse stata interessata, di prendersi nota dei nomi, oppure di mandarle da noi a Masanga.
Qualche giorno dopo 12 mamme con le loro figlie si sono presentate a Masanga dopo aver camminato più di 2 ore sotto un sole rovente.
Da non crederci!
Ho chiamato mia suocera e Margareth, una delle nostre allieve più grandi, per aiutarmi ad accoglierle. Abbiamo spiegato loro tutte le condizioni per aderire al programma, e quando le hanno condivise, abbiamo accettato le iscrizioni e fatto le foto alle bimbe.
Due giorni dopo, alle 8 del mattino, un altro gruppo è arrivato davanti alla porta di Alice la nostra coordinatrice.
Anche loro avevano camminato più di due ore per arrivare da noi. Però in quel momento non eravamo in grado di poterle accogliere e dare loro ciò che erano venute a chiederci.
Abbiamo dovuto rimandarle a casa dicendo che saremmo andate nei giorni successivi nel loro villaggio per fare una riunione e parlare del progetto.
Il fatto di non essere riuscita ad aiutarle in quel momento, è una cosa che ancora mi rattrista.
La domenica successiva stavamo parlando nel villaggio di Mathora davanti ad un centinaio di persone. Alice spiegava e ripeteva le regole e le condizione di adesione al programma. Ha poi aggiunto che ogni essere umano ha il diritto di scegliere in merito alla propria vita. E che se una donna con più di 18 anni sceglie la mutilazione, ed è una sua libera scelta, non riguarda nessuno tranne lei, ma il fatto che questo sia imposto prima del raggiungimento di questa età non è accettabile. E un discorso che, assieme a noi, viene portato avanti dalla maggior parte delle associazioni perchè, in Sierra Leone, schierarsi contro la pratica della mutilazione è anche schierarsi contro la "Bondo Società" che ha molto potere nel paese.
C'è da aggiungere che il governo dell' Africa dell' Ovest sta elaborando una legge che vieti le mutilazioni su tutto il suo territorio. Le persone che non la rispettano, saranno costrette a fare, come in Nigeria, 5 anni di carcere.
Ad un certo punto un uomo anziano ha chiesto la parola per dire che nel loro villaggio erano passate altre persone per parlare di questo problema, ma che nessuno aveva mai proposto una soluzione. E riconosceva che invece il nostro programma è stato il primo a farlo. Ha anche aggiunto che la mutilazione non dà niente mentre invece l'educazione offre molte opportunità. E di questo ne era molto felice.
La maestra ha parlato a lungo del progetto e mia suocera, donna molto rispettata, ha confermato la sua approvazione per quello che stiamo facendo nel fermare queste pratiche. Ha portato l'esempio della sua nipotina a Masanga e ciò che è stato fatto per salvarla dalla mutilazione.
Ho poi preso la parola anch'io per spiegare loro che da noi in Europa nessuna ragazza subisce la mutilazione e ho spiegato tutte le gravi consequenze, anche tragiche, che da ciò possono derivare. Ho finito dicendo che Allah (sono in maggioranza di religione mussulmana) ha dato alle donne un corpo perfetto e che non ha mai chiesto di cambiarlo o modificarlo.
La grande capa di Mathora, una donna di grande carisma con un forte carattere (che è sempre meglio non avere come nemica), ha preso la parola per ringraziarci. Ha usato le stesse parole che aveva detto Ya Sampa, la "mutilatrice" dei Masanga, alla sua gente. L'educazione prima di tutto!
Vista la grande affluenza di donne che erano venute per non perdere la possibilità di iscrivere le loro figlie al programma, abbiamo deciso di rimandare le nuove iscrizioni per l'inizio di dicembre. La grande capa prenderà il nome e le informazioni delle persone interessate e noi faremo una scelta e stabiliremo un elenco di attesa. Il vantaggio in questo villaggio è che loro già hanno una scuola con le stanze per i bambini anche se è a molti chilometri. Non dobbiamo preoccuparci della costruzione. Essa appartiene alla Chiesa dei Free Gospel.
Abbiamo incontrato un pastore che insegna a dei corsi che non hanno nulla a che vedere col metodo di insegnamento che noi proponiamo. Lui dice di non essere pagato e che pensa che noi dovremmo prenderci in carico i locali, i bambini ed i professori. Il suo modo di fare non ci da' fiducia. Ci sembra che dietro il suo comportamento ci siano degli interessi economici.
Ogni giorno io faccio un giro nel villaggio. Mi fermo qua e là per scambiare due parole, stringere qualche mano o sedermi con qualche donna. L'altro giorno, mentre ritornavo del cantiere ho incontrato Ya Sampa e altre donne anziane. Indossavo una vecchia camicetta ormai quasi consumata e per questo abbastanza trasparente che permetteva di intravedere i miei seni. Compresi che stavano parlando tra loro di questo e ad un certo punto dissero "fino" che vuol dire "bello". Mi chiesero di poterli vedere ed io alzai la mia camicia fino al collo. Loro stettero ad ammirarli e scoppiarono in una grande risata.
Mi piace questo semplice contatto con le donne, accoglierle qualche volta nelle mie braccia per farle dimenticare la fatica e il sudore della loro vita, e le cicatrici dure e secche delle loro mani conseguenza della lebbra. Il fisico si arrende per lasciare spazio al cuore, per un incontro più sottile.
A Masanga noi abbiamo avuto la grande gioia di vedere che Balays, la maestra e Fatmata la sua assistente, hanno voluto sapere cosa stavamo insegnando nel mese di gennaio. Gudrun ha spiegato il programma ed ha insegnato loro come usare i nuovi giochi didattici che avevamo portato. Si sono divertite come due bambine! Non avevano mai visto niente di simile, specialmente questi che sono stati fatti da un insegnante svizzero in pensione. E' stato un bellissimo regalo quello che ci hanno fatto!
Una sorpresa meno piacevole è stata che la lista degli allievi che era stata preparata non è stata rispettata. Abbiamo trovato in classe delle bambine molto piccole che dovevano rimanere nella lista d'attesa e che invece avevano cominciato la scuola materna, mentre altre più grandi che dovevano continuare con il programma della materna sono state mandate alle scuole elementari. Questo ha fatto sì che nella classe materna ci sono 34 allievi invece dei 24 previsti! Malgrado questo le le maestre riescono a gestire abbastanza bene la classe.
Sarà tutto più semplice dal prossimo settembre perchè avremo due classi ed abbiamo deciso con Gudrun di essere presenti alla ripresa delle lezioni per controllare.
Michael è partito e si fermerà a Masanga per tre mesi per terminare la costruzione della scuola.
Per guadagnare tempo affinchè Michael possa cominciare da subito ad innalzare i muri ho deciso di controllare di persona la fabbricazione delle mattonelle. Sono andata a comprare ed a trattare il prezzo dei sacchi di cemento e del loro trasporto. Sono abbastanza orgogliosa perchè sono riuscita a spuntare dei prezzi inferiori a quelli dello scorso anno. Per una volta "viva l'Ego"!
Rimaneva da gestire il controllo del lavoro dei manovali. Ho avuto l'idea di non pagarli a giornata, ma ad ogni 10 sacchi di cemento trasformato in mattonelle, cioè ogni 180 mattonelle. Il sistema funziona molto bene e questo mi permette di non dover essere sempre alle loro spalle per controllare se sono seduti o se lavorano.
Ho contattato l'elettricista che lavora per l'ospedale. Dice che sarà felice di lavorare per noi. E' il piu competente dei dintorni ed è anche simpatico.
La persona con cui non vado proprio d'accordo è il capo del cantiere. Non è mai chiaro, chiede ogni giorno una cosa diversa, mi da' l'impressione che cerchi di imbrogliarmi per guadagnare solo più soldi. Con me è capitato malissimo perchè posso diventare terribile... Imparerà gentilmente a conoscermi... Ha detto a Michael che era stato difficile lavorare con me. Ci credo bene. E' uno abituato a dare ordini alle donne e non a riceverne.
Il capo di sezione del distretto è venuto a Masanga. Richiede la nostra presenza nel suo villaggio. Ci siamo andate con un sacco di riso. Stranamente abbiamo parlato del programma solo davanti a uomini. Era una prima.
L'indomani dieci donne sono venute con le loro bambine per iscriverle.
Oggi abbiamo nel programma contro la mutilazione 114 bambine non mutilate e 9 maschietti.
79 di loro hanno una madrina/padrino.
Nel primo programma abbiamo 59 allievi. Chi segue le classe elementare, chi le scuole secondarie e 4 una scuola tecnica.
49 di loro hanno una madrina/padrino.