Durante il mio viaggio a Masanga, in febbraio 2007, sono stata molto colpita dalla pratica della escissione genitale delle bambine. Si pratica generalmente tra i 3 ed i 5 anni di età. Il periodo in cui viene effettuata è nei mesi che vanno da febbraio ad aprile. 

Senza il mio intervento più di 50 piccole bambine tra i 3 ed i 5 anni avrebbero subito la mutilazione della clitoride e delle piccole labbra !


Come comportarmi sapendo ciò! Far finta di niente? Non è assolutamente nel mio carattere.




Allora, malgrado tutti gli avvertimenti, ho deciso di tentare tutto ciò che era nel mio potere.

Ho riflettuto, pensato e meditato a lungo. E poi la fiducia mi è apparsa ed ho seguito il mio istinto, certa che ero sulla buona strada. Allora tutto è sgorgato come da una sorgente miracolosa.   

Ne ho parlato con le studentesse del mio programma, che mi hanno messo in guardia: “I clan delle donne sono molto organizzati ed i paesani ne hanno paura. Non ti daranno nemmeno ascolto!” 

Ho organizzato allora una scuola materna decidendo di accettare solamente le bambine i cui genitori si impegnavano a non mutilare le loro figlie.

Ne ho parlato alla famiglia di mio marito, la cui madre fa’ parte di uno di questi clan, i Bondos. Sapevo che nella loro casa una bambina era ancora intatta.

Hanno ascoltato la mia proposta con gli occhi sbarrati senza poi dirmi più niente. Ho pazientato perché sapevo che se avessero accettato, questo sarebbe stato un grande successo. 

Ho aspettato la risposta per una intera settimana, e alla fine ho vinto! 

Ho salvato Hanna, la mia prima bambina!

 

Sono poi venute delle altre donne ad informarsi. Ho spiegato loro le mie condizioni, avvisandole che avrei controllato regolarmente la condizione delle bambine ed il rispetto del patto. Non ammettevo imbrogli, altrimenti le loro figlie sarebbero state escluse dal progetto!   

Il giorno prima della mia partenza ho parlato davanti a tutto il villaggio ringraziandoli della loro accoglienza ed ho spiegato loro i miei diversi progetti.

Curiosamente sono riuscita a parlare dell’escissione davanti a tutte queste persone riunite.

Un’enorme successo! 

Il capo del villaggio mi ha allora proposto, davanti a tutti, di affidarmi la sua ultima piccola nipotina. Le donne si sono alzate e tutte assieme hanno cantato battendo le mani « thanki, thanki », grazie, grazie! Vi lascio immaginare la mia emozione!



Adesso Frances, Isatu, Fatima, Zanabe, Aminata, Kaliatu, Alice, Mahawa, Marie, Mary e tante altre bambine aspettano il vostro aiuto.

 

 Aiutateli, un giorno vi ringrazieranno!

 


Tutto ciò è molto bello, ma adesso è necessario costruire la scuola con le due classi per accogliere i ragazzi.    

E poi servono i banchi, le sedie, il materiale didattico ed i soldi per pagare lo stipendio agli insegnanti, comprare il cibo e pagare la cuoca, provvedere al mantenimento, ecc…

 

Purtroppo tutto ciò è legato alla disponibilità di denaro. Più ne abbiamo a disposizione e più bambine possiamo salvare. Alice, la nostra coordinatrice, riceve ogni giorno nuove richieste di adesione. Ad oggi siamo riusciti a salvare 56 bimbe!

 

Le persone del villaggio cominciano a prendere coscienza che questa mutilazione è inutile e che non gli porta nessun beneficio, mentre listruzione dei loro figli può aiutarli ad uscire dalla povertà, dall’ignoranza e dalla miseria. Siamo forse arrivati al momento giusto.

                                                            

Riuscendo a raccogliere il denaro sufficiente forse potremo far cessare la pratica dellescissione da tutto il villaggio e chissà, un poco alla volta, anche da tutto il paese!   

 

Il sistema di adozione con l’impegno a versare 20,00 € al mese stà funzionando molto bene. Vi propongo di continuare in questa via. Sono anche accettate le donazioni e ogni altra forma di aiuto che permetta di mantenere le promesse fatte a questa gente.   

 

 

Grazie del vostro aiuto! I miei cari pensieri, Michèle

 

 

 

 

 

 

 

Retour à l'accueil