Questa volta abbiamo viaggiato in tre, io Renata e Veronique che è revisore dei conti dell’Associazione e ci ha accompagnato. È importante che le persone facciano l’esperienza e vedano con i propri occhi in loco, il lavoro svolto e le difficoltà anche nella gestione contabile, quando per 5.000 euro abbiamo uno zaino pieno di milioni di Leons di piccolo taglio.

Questo viaggio è stato determinato dalle forti e molte emozioni dovute alla malattia incurabile del nostro caro Tolo, coordinatore del nostro programma e persona di totale ed estrema fiducia. È sposato con un'adorabile giovane donna, ha un ragazzo e una ragazza che studiano e una bambina di 4 anni che adora il suo papà. Ha appena finito di costruire la casa dei suoi sogni e non riuscirà a godersela. Renata e io gli abbiamo regalato il Solare per far sì che il suo sogno si realizzi prima di lasciarci, e Dany gli ha donato la camera da letto.

A parte la tristezza personale: è un po’ come perdere un figlio, come posso organizzare l’Associazione senza di lui, senza la sua presenza che in questi anni ha fatto crescere il programma ed è colui che conosce TUTTO! Ha tutte le informazioni, i contatti, gli indirizzi, i riferimenti, qualsiasi cosa…. non a caso lo abbiamo soprannominato Mr Solution. Non è facile chiedergli la copia delle chiavi, la password del suo computer, i suoi contatti e i vari numeri di telefono senza sembrare di voler annunciare che deve darci tutto questo perché morirà. Tutto ciò lo viviamo interiormente perché finché c'è vita c'è anche speranza ma io e Renata sappiamo quanto sia illusoria questa speranza. Ci siamo ritrovati più volte in lacrime tutti e tre.

Non posso fare a meno di dire quanto sia difficile essere ammalati in Sierra Leone. Ho avuto in novembre la peggiore esperienza della mia vita in questo senso. Avevo accompagnato Tolo all'ospedale governativo per fare una biopsia epatica con una lettera di raccomandazione del suo medico curante. Siamo stati ricevuti come cani e, anzi, penso che gli animali da noi siano trattati molto meglio! Arrivando alle 7 del mattino, dopo una notte in un ostello rumoroso e sporco, un custode molto presuntuoso, ci ha detto che dovremmo sapere che di lunedì i medici si riuniscono e non sono disponibili prima delle 10:00.

Abbiamo aspettato per molte ore seduti su panche di legno in mezzo a persone ammalate stese a terra ed altre che tossivano e sputavano intorno a noi. Ho recitato mantra e visualizzato cerchi di protezione. A mezzogiorno il custode, dopo averci chiesto la lettera, è andato ad informarsi ed è ritornato dopo 2 minuti dicendo che il dottore che dovevamo vedere stava mangiando e che dovevamo ritornare mercoledì. Disgustata e ad un paio di secondi dal far esplodere uno scandalo, ho portato Tolo due giorni in una spiaggia per ricaricaci un po’ le batterie.

Il peggio però successe mercoledì mattina. Siamo ricevuti da una segretaria seduta in modo scomposto dietro ad un tavolo pieno di carte, cartelline e un foglio mezzo accartocciato con sopra dei nomi. Le mostriamo la lettera di raccomandazione e lei ci dice che ci sono già 35 pazienti in attesa e che dovremo tornare il mercoledì seguente. Aggiunge poi che dobbiamo venire presto verso le 2-3 h. del mattino per fare la fila! Ho perso del tutto la pazienza! "Adesso scoprirai come mi chiamo, pensi davvero che dormirò davanti alla porta per essere qui alle 2h. del mattino? Noi da qui non ci muoviamo e non andremo via senza vedere il medico, altrimenti saranno guai!" Tutto questo nel mio inglese africanizzante.

Naturalmente non le è importato nulla di ciò. Finalmente dopo 3 ore di attesa, è apparso un uomo distinto. Sembrava Gesù! Mi sono avvicinata a lui chiedendo aiuto. Dopo avergli raccontato la nostra storia, ci ha accompagnato dalla segretaria e gli ha detto di farci passare appena arrivava il dottore. Alle 13h, finalmente, tocca a noi. Entriamo in una stanza che non era grande più di 2 mt x 3 mt, con un tavolo, 2 sedie, un lettino e uno schermo per guardare le radiografie.

Io entro con Tolo. Troviamo il medico e 4 assistenti.
Il medico si rivolge a Tolo dicendo: perché sei qui?
Dato che c'è solo una sedia, dico a Tolo di sedersi.
Tolo consegna la lettera di raccomandazione al dottore che la guarda in modo distratto e la posa. Poi continua rivolgendosi ancora a Tolo: non ti è stato detto che hai gli occhi gialli?
Ci guardiamo l'un l'altro io e Tolo. NO e NON ha affatto gli occhi gialli.
Il medico prosegue dicendo: non ti è stato detto che hai l'alito cattivo?
Ci guardiamo di nuovo. NO e NON ha mai avuto l'alito cattivo.

Il dottore fa qualche altra domanda e chiede ad un assistente di sistemare le radiografie sullo schermo. Quest'ultimo gira e rigira in tutte le posizioni le radiografie e ci rendiamo conto che non sa da che parte si trova il fegato.
Guardo il medico dicendo che anch’io, che non sono un medico, potrei sistemare correttamente le radiografie sapendo che il fegato è sul lato destro!
Il medico si alza, posiziona correttamente le lastre ed inizia ad indicare ai suoi assistenti tutte le metastasi che vede….: “Qui e qui e là…” senza prendersi minimamente cura della nostra presenza e di ciò che il paziente si sente dire in piena faccia.

Poi il dottore a Tolo: spogliati. E davanti allo sguardo di Tolo che è senza parole, continua incalzando: sì, togliti la camicia, apri i pantaloni e sdraiati.
Rivolto poi ad un assistente: palpa e senti il suo stomaco. Ma poiché l'assistente non è in grado di eseguire la palpazione, tranne alcuni timidi movimenti, si alza e inizia a toccare Tolo mentre spiega ai suoi assistenti dicendo: il fegato è troppo grosso e duro e ... (parlando in Creolo che comprendo solo a metà) … è uno stadio troppo avanzato perché i farmaci possano essere efficaci quindi si deve provare con la chemio utilizzando delle flebo in vena e se non funziona non resta che il trapianto di fegato ma nel nostro paese non è praticato.

Poi sempre rivolto a Tolo: vestiti! Quello che puoi fare è rassegnarti. Se vuoi posso ricoverarti in ospedale adesso.
Io e Tolo ci guardiamo l'un l'altro e siamo entrambi senza parole ed esitanti.

Il medico ci dice che possiamo anche ritornare lunedì, si alza per rispondere al cellulare mentre sta per uscire. Lo blocco e gli chiedo: in conclusione quello che 
propone è un trattamento di chemioterapia? SI! Mi risponde.
E per quanto riguarda la biopsia richiesta dal suo medico curante? Non è necessaria ed è inutile! Ma se volete spendere soldi inutili potete sempre decidere di farla.
Io chiedo: a che stadio è il suo cancro da 1 a 4? Lui mi risponde: 4! Poi, se ne va.
Chiedo a Tolo se vuole ritornare qui. Mi risponde: NO!

 

Prendo Tolo per mano e ce ne andiamo da questo inferno. Le lacrime iniziano a scendere. Prendiamo la strada per Masanga, e trascorriamo 5 ore di guida senza dire una parola.
Il giorno dopo decidiamo di non tornare in questo ospedale o comunque da quel dottore, sempre che si possa chiamarlo dottore! Il problema è che in Sierra Leone è l'unico che fa le biopsie!!!

 

Il nostro amico Harald ci mette in contatto con una delle sue collaboratrici che ha mandato la propria mamma per un intervento ai reni in Ghana. In Ghana ci sono competenze decisamente migliori e forse maggior umanità. Ed è lì che andremo.
Facciamo fare con urgenza il passaporto a Fatmata, la moglie di Tolo, prendiamo i biglietti e poi via... Il Sweden Ghana Hospital è specializzato in oncologia. Il personale è molto ben organizzato: Tolo e Fatmata vengono accolti all'aeroporto, gli viene messo a disposizione un piccolo appartamento e tutto lo staff si prende cura di loro con grande umanità e rispetto. Meno male! Che sollievo!

 

Sfortunatamente però la diagnosi è confermata. È troppo tardi per intervenire con terapie pesanti o di nuova generazione, ma gli verranno dati comunque dei farmaci appropriati, di tipo palliativo che comunque non sono reperibili in Sierra Leone.

Naturalmente la nostra associazione ha pagato tutte le spese con l'aiuto di molti amici che hanno partecipato alla nostra richiesta di fondi su
https://www.gofundme.com/medicaments-urgents, nonché sul nostro conto bancario. Un grande grazie a tutti loro.

 

Dato che è nostro dovere pensare al futuro della nostra Associazione, abbiamo creato un'associazione locale a Masanga. L’associazione Masanga Educational Assistence-MEA è composta da 7 membri, la maggior parte dei quali è formata dai nostri studenti che hanno o stanno completando gli studi superiori. Abu Turay attualmente frequenta medicina all’università, nella sezione di epidemiologia. Alie Tholley, infermiere, sta frequentando la facoltà di medicina per diventare assistente medico. Aminata Conteh, insegnante nella nostra scuola. Fatmata Unissa Bangura, infermiera e futura assistente in medicina e Aminata Bangura, infermiera, nonché il preside della Masanga Junior High School e il nostro caro Tolo in qualità di presidente finché potrà. Era impensabile per noi escluderlo.
Questa associazione è stata regolarmente registrata nell’ente locale “Social Welfare” (Protezione sociale, Protezione delle donne e dei bambini) e nel Consiglio di riferimento.

La base dello statuto è più o meno la stessa dell’Associazione MEA Svizzera, il cui scopo principale è la lotta contro l'escissione delle bambine. Abbiamo inserito un articolo allo statuto relativo alla proprietà dell'intero sito MEA a Masanga che comprende 2 edifici scolastici, un refettorio, una cucina, una foresteria e una guardiola.
È stato anche aperto un conto bancario per garantire il pagamento degli stipendi e l'aiuto alimentare. È un buon inizio, direi. Dato che gli anni passano anch’io invecchio, un giorno il programma dovrà diventare totalmente autonomo.

 

Renata e Veronique sono andate a far visita ai nostri studenti nella scuola primaria SDA del villaggio. Le classi come già sappiamo sono molto numerose ma non ci aspettavamo di trovare 80 studenti nella classe 3°.

Dal momento che abbiamo solo le prime tre classi nella nostra scuola, dopo la 3° le bambine proseguono gli studi iscrivendosi alla scuola governativa per il 4°, 5° e 6 ° grado. Ciò significa che all'inizio di settembre 2019 le nostre 20 allieve, che attualmente frequentano il terzo anno, si aggiungeranno agli altri 80 studenti che inizieranno la 4° classe! Tutto ciò non ci sembra fattibile!
Cercheremo quindi di organizzare con urgenza una classe 4^ all’interno della nostra scuola e sarà l'occasione per il Comitato appena istituito di iniziare ad operare. Ho suggerito loro di cercare un insegnante che per un anno possa essere pagato dalle famiglie. Sarà interessante vedere come se la caveranno nel cercare una qualche soluzione.

La costruzione di un nuovo edificio scolastico che contenga le 3 nuove classi è prevista per gennaio 2020. Avremo così tutta la scuola primaria e la scuola materna al completo.
Stiamo cercando fondi e persone che vogliano unirsi alla costruzione prevista per gennaio e febbraio 2020.

Durante il nostro soggiorno siamo riuscite ad incontrare quasi tutte le ragazze delle scuole medie e superiori. Abbiamo consigliato loro di continuare gli studi nelle scuole approvate da MEA. Non siamo più in grado di gestire le tante scuole sparse per tutto il distretto. Crediamo che le ragazze che si sono diplomate alle superiori, dopo 3 anni in junior (scuola media) e 3 anni in senior, dovrebbero essere in grado di affrontare la vita trovando un lavoro adatto. Solo le ragazze con un background accademico esemplare potranno accedere alle scuole di specializzazione o all'università.

 

Abbiamo anche discusso il problema della salute.

La prima domanda che ho fatto e stata: chi ha pagato le spese mediche finora?

Risposta: Michèle (per conto di MEA).

Domanda: Perché i bambini si ammalano?

Risposta: Per mancanza di pulizia e d’igiene.
Bene da oggi e fino a nuovo avviso non pagheremo più le spese mediche. Silenzio!
Daniel con l’aiuto di Tolo aveva organizzato la pulizia di Masanga acquistando tutte le attrezzature necessarie, ma è durata solo pochi mesi. Sembra che il periodo tragico che ha colpito la Sierra Leone solo alcuni anni fa con l’epidemia del virus Ebola, che ha sempre come causa principale la scarsità o mancanza di igiene, sia stato completamente dimenticato.

Concludo dicendo: Peggio per tutti voi se non comprendete tutto ciò.

 

È arrivato il giorno del nostro rientro è il 19 gennaio 2019. Tolo e Fatmata ci accompagnano all'aeroporto. Probabilmente è l'ultima volta che ci salutiamo abbracciandoci forte. Gli ho regalato il mio “ciondolo di energia” e l’ho messo intorno al suo collo dicendogli che non avevo parole da dire ma che il mio cuore era sempre con lui.

Grazie a tutti per il vostro prezioso supporto,

Michèle

Soggiorno a Masanga nel gennaio 2019
Soggiorno a Masanga nel gennaio 2019

Séjour à Masanga en janvier 2019

Voyage à trois cette fois-ci car Véronique qui contrôle les comptes de l’association nous a accompagnés, Renata et moi. C’est important que les gens viennent sur place et se rendent compte de la situation sur place, du travail effectué et des difficultés, surtout à compter les millions de Leones en petites coupures. Pour 5'000 Euro on n’en a un sac à dos plein !

 

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